Adesso che per evidenti ragioni ci è impedito di viaggiare, voglio sognare.
Voglio pensare a New York lo scorso aprile: l’ho ritrovata in fiore, colorata e viva.
Sognare la sua iconica bellezza.
Viviamo giorni di passione. Centinaia di migliaia di persone nel dolore, nella sofferenza, in una solitudine che spesso non possono nemmeno condividere.
Non c’è nessuno di noi che non abbia perso un amico, un semplice conoscente. Eppure, ce lo ripetono e ce lo ripetiamo spesso, “Andrà tutto bene” e a quello dobbiamo tutti aggrapparci.
Come tutto il mondo, anche la città di New York sta subendo un colpo durissimo.
Ripenso a questo primo anno e sono incredula di tutti i cambiamenti avvenuti nella mia e nella vita di tutti a causa del mostro coronavirus, che ha reso deserte le nostre belle città, ma senza privarle della loro magia.
Oltre il tutto: per me rimane la chiara percezione che lì, a quell’incrocio di un meridiano con un parallelo, su quell’isola tutto sia possibile.
Che in un preciso istante – ed in ogni preciso istante – ci siano mille inizi.
E non c’è cosa più bella che lasciarsi aperta la possibilità che un inizio fra tutti quelli possa essere il proprio.
E’ gennaio e con due mie care amiche, una di New York e l’altra di Montreal in Canada, abbiamo deciso che era tempo di ricederci.
Danza e grido di gioia!
Già sentivo che sarei diventata pazza!
Mi aspetta un viaggio intenso, quindici lunghi giorni di spensieratezza e di impegnata ricerca di tutte quelle che sono le mie passioni, vintage, moda, cibo, fotografia, design, pittura, fiori, locali… Due mesi dopo con un volo perfetto senza aver visto passare le ore, eccomi a New York !!
Trovo la città come l’avevo lasciata esattamente qualche stagione prima! Gli stessi fiori di ciliegio, i taxi gialli che corrono a tutta velocità … Ancora una volta ritorno come una bambina, sono stupita da questa luce folle, questi colori, queste trame.
Il sole che mi tocca il viso tra due edifici! Senza dubbio, senza aver avuto il tempo di dire phew, sto bene altrove.
– Per ciascuno, per chiunque, un mito diverso, la testa di un idolo con occhi di semaforo che ammiccano un tenero verde, un cinico rosso. Questa isola, galleggiante su acqua di fiume come un iceberg di diamante, chiamatela New York, chiamatela come vi pare: il nome non importa poiché, arrivando dalla maggiore realtà dell’altrove, uno va alla ricerca soltanto di una città, di un posto dove nascondersi, dove smarrire o scoprire se stesso, per fabbricare un sogno all’interno del quale dimostrare che, dopo tutto, non sei il brutto anatroccolo, ma un essere meraviglioso e degno di essere amato – Truman Capote
Sono tornata! Sono qui raramente, ma tuttavia torno ogni volta con un particolare piacere, e ogni volta che mi dico che dovrei farlo più spesso, prendermi il tempo di postare più storie, più momenti di vita … Prometto che lo farò 🙂
E inizio con un viaggio a New York !! (Chiedo scusa per il diluvio fotografico, sono così innamorato di questa città che non ho potuto scegliere !!!)
love Laura